Novella illustrata da Letizia Masi

 

Referenze

Notissima in tutta la Toscana, sia pure in varie forme, La Capra Ferrata è una tipica novella infantile con uno schema narrativo rigido, ma con infinite varianti nei particolari. Questa versione è stata raccolta dal vivo a Firenze. Come novelletta è un po’ trascurata dai raccoglitori. Col titolo La Capra Pelata è stata raccolta a Montale Pistoiese dal Nerucci (Cincelle, X), mentre l’Imbriani la riporta sotto il titolo La Capra Ferrata (Novellaia fiorentina, XLII). Si trova poi spesso in libri per l’infanzia o di divertimento (v: M.Giusti, Lo scacciapensieri, Firenze, 1931).

Dovette essere in origine una novella d’animali in cui il più piccolo vinceva in astuzia sui più forti e prepotenti. Così in Cummari vurpidda (G.Pitrè, Fiabe, novelle e racconti p.s., CXXXII) dove la tana della volpe viene liberata da un sorcio; e in G. Morosi, Studi sui dialetti greci della Terra d’Otranto…, Tip. Ed. Salentina, Lecce 1870, dove si narra della tana d’una volpe occupata da una capra e liberata da un riccio.

Persone e animali si trovano ne La capra e la monaca (G. Pitrè, op. cit., CXXXIII): protagonista è una donna, soccorsa da persone e animali, ma liberata da un grillo.

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In questa novella si narra la storia di una vecchina che, dimenticando la porta di casa aperta, ebbe una brutta sorpresa al ritorno: una capra mostruosa era entrata in casa e non voleva far entrare nessuno.

Alcuni grossi animali, giunti in aiuto della poveretta, erano scappati impauriti dalle minacce della capra e quando ormai sembrava che non ci fosse più niente da fare, ecco che un piccolo uccellino furbo e coraggioso riesce a risolvere la situazione rispondendo a tono e mostrandosi altrettanto pericoloso.

La morale quindi può riassumersi in tre punti: per combattere la prepotenza non bisogna mostrarsi intimoriti, anche se si è più deboli; dove la forza e la mole fisica sono le sole apparenti garanzie di successo il risultato è deludente, e infine è sempre meglio evitare di cadere preda dei prepotenti.